… la nonna di Jessica per sbaglio ha comprato le pesche normali anziché le pesche noci e quindi a JV gli è venuta subito l’idea di utilizzarle come dolce per il pranzo della domenica … con qualche amaretto e la crema allo zabaione come accompagnamento ecco per voi la ricetta …
Pesche ripiene
Ingredienti x 8 pesche:
100 gr di amaretti
2 cucchiai cacao amaro
4 cucchiai di zucchero di canna
rum q.b.
Ingredienti per zabaione:
3 tuorli d’uovo
3 cucchiai di zucchero
3 cucchiai di marsala
Procedimento: tagliare a metà le pesche, togliere il nocciolo e scavarle leggermente per mettere poi il ripieno. Per il ripieno sbriciolare gli amaretti in una ciotola, aggiungere il cacao, lo zucchero e il rum a piacere stando attenti a lasciare il composto abbastanza sodo e compatto. Farcire le pesche e adagiarle in una teglia su carta forno. Informare per 20 minuti a 180 gradi a forno preriscaldato.
Per lo zabaione: sbattere i tuorli con lo zucchero, aggiungere il marsala, amalgamare tutto e mettere a bagno maria finchè non diventa una crema densa e liscia.
Curiosità. Anticamente questo era il piatto del giorno di Ferragosto, culmine dell’estate quando le pesche sono più succose e profumate. Le persi pien, come vengono chiamate in dialetto, erano preparate dalle nonne e portate ai grandi pranzi in famiglia nelle vigne e negli orti. Questo dolce faceva parte anche di quella che è chiamata merenda sinoira, altra tradizione piemontese legata al lavoro nei campi, diffusa soprattutto nelle famiglie contadine. Le giornate di lavoro in campagna erano lunghe e faticose, soprattutto con la bella stagione (tra fine marzo e fine settembre) quando le cose da fare erano tante e le ore di luce più lunghe. Gli uomini avevano bisogno di una pausa, di rifocillarsi tra il pranzo e la cena. Così le donne di casa arrivavano in loro soccorso portando qualcosa da mangiare verso le 17. Le pesche ripiene facevano parte della merenda sinoia, tradizione piemontese legata al lavoro nei campi. Pane, salame, formaggio, un goccio di vino, frutta di stagione (come le pesche), non potevano mancare. Se poi si trattava di giornate particolarmente intense, con lavori più importanti, come la trebbiatura del grano, che richiedevano l’aiuto di diverse famiglie, si festeggiava la missione compiuta tutti insieme. In quelle occasioni la merenda sinoira era ancora più ricca e abbondante con almeno 5 o 6 portate, tra cui le pesche ripiene come dessert. Del resto gli ingredienti erano semplici e diffusi nelle campagne piemontesi. Le pesche erano coltivate in diverse zone del Piemonte e oggi la regione è al terzo posto per la produzione di nettarine nel nostro Paese. Gli amaretti sono di casa da queste parti da secoli, così come il cacao che è arrivato e si è diffuso in questa parte d’Italia dalla seconda metà del Cinquecento. Le mandorle non mancano (no, il Piemonte non è solo terra di nocciole) e neppure il vino, altro ingrediente usato da tanti per questa ricetta.